Quando una persona affetta da artrosi arriva a necessitare di un intervento di protesi d’anca o di ginocchio, in genere significa che la situazione si è aggravata: ha dolore costante, l’articolaritá é limitata, i muscoli si stanno velocemente indebolendo ed é molto in difficoltà nell’attività sportiva, a volte anche per quanto riguarda alcune semplici attività di vita quotidiana. Alcuni pazienti arrivano all’intervento che faticano anche a scendere le scale. Sicuramente questi pazienti, dopo l’intervento, avranno un significativo miglioramento dei sintomi…
Attualmente l’intervento di protesi totale d’anca é una delle procedure chirurgiche con la più alta percentuale di successo e di soddisfazione personale per il paziente (in termini di riduzione del dolore e di recupero di una buona mobilità articolare).
Esistono però 7 sfortunate eventualità che obbligano il paziente a sottoporsi ad un nuovo intervento per sostituire la protesi che era stata impiantata in precedenza: in questo caso parliamo di REVISIONE DI PROTESI D’ANCA, e può rendersi necessario sostituire una o…
Un ginocchio artrosico con una deformazione in varo presenta un quadro tipico di usura del piatto mediale e del condilo mediale.
Le strutture capsulo-legamentose risultano contratte e accorciate nel comparto mediale, con una possibile elongazione/stiramento di quelle postero-laterali.
In questi casi é importante eseguire una corretta valutazione radiografica e clinica del ginocchio:
🔴 valutazione radiografica sul piano frontale:
radiografia di entrambi gli arti (teleradiografia con visione completa degli arti inferiori e del bacino): si potranno così valutare eventuali deformazioni extrarticolari tipicamente…
Circa il 10% del totale dei pazienti che si sottopongono ad un intervento di protesi di ginocchio presenta una deformazione in valgo, cioè le famose ginocchia ad “X”: questo tipo di deviazione rappresenta una sfida importante per noi chirurghi ortopedici, poiché é necessario avere una grande esperienza per gestire la correzione ossea e il bilanciamento legamentoso.
Nella maggior parte dei casi, l’artrosi in un ginocchio valgo è determinata da un quadro degenerativo primario, associato ad un valgismo giovanile e ad…
L’artrosi è una degenerazione parafisiologica che colpisce ossa, cartilagine e capsula articolare. É determinata da un invecchiamento naturale dei tessuti a cui tutti andiamo incontro, chi prima e chi dopo, come le rughe che con gli anni si disegnano sulla pelle del viso.
Attraverso la radiografia possiamo valutare in quale stato si trova la patologia, e quindi la gravità della situazione.
Inizialmente si riduce lo spessore della cartilagine articolare e quindi, le due ossa preposte alla formazione dell’articolazione si avvicinano…
Quale miglior modo per dare un tocco di femminilità ed eleganza al portamento di una bella scarpa con tacco alto?
É un accessorio che si è prepotentemente imposto tra gli imperativi della moda già dal XVI secolo, soprattutto a Venezia, dove le donne dell’aristocrazia erano solite sfoggiare tacchi tanto più alti quanto più alto era il loro livello sociale: la suola poteva raggiungere anche i 54 centimetri…e in questi casi ovviamente la nobildonna doveva essere necessariamente sostenuta da una cameriera…
Non c’è nulla da fare: se hai la passione per lo sci e la montagna, alla neve non puoi resistere! Capisco molto bene i miei pazienti operati di protesi d’anca o di ginocchio che, nonostante il timore, hanno comunque voglia di tornare ad allacciarsi gli scarponi.
Sicuramente una frattura periprotesica dovuta ad una caduta accidentale sarebbe deleteria: questo é il motivo per cui sconsiglio vivamente ai pazienti operati di protesi articolare, di iniziare a sciare per la prima volta dopo…
Il miglior trattamento per la rigidità post-chirurgica dopo un intervento di protesi di ginocchio è PREVENIRLA! Si definisce ginocchio rigido post-chirurgico un ginocchio con flessione limitata a 75° ed estensione deficitaria di più di 10°.
Per prevenirla è fondamentale adottare strategie preoperatorie ben definite:
attenta esposizione chirurgica protesi ben bilanciata limitato traumatismo dell’apparato estensore appropriata selezione dell’impianto controllo del dolore adeguata riabilitazione
FATTORI PREDISPONENTI LA RIGIDITA' DEL GINOCCHIO DOPO UN INTERVENTO DI PROTESI:
Fattori predisponenti pre-operatori:
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Uno dei segni più tipici della sofferenza dell'anca è il segno di Trendelenburg.
L'andatura di Trendelenburg è il tipico modo di camminare che spesso assume chi soffre di coxartrosi. E' dovuto ad un'insufficienza/debolezza dei muscoli abduttori dell'anca patologica, in particolare del medio gluteo (muscolo che origina dall'osso iliaco e si inserisce sul gran trocantere del femore).
La funzione del medio gluteo è quella di stabilizzare l'articolazione dell'anca, anche durante il cammino: in parole povere, quando solleviamo il piede sinistro da…
L’acronimo A.M.I.S. significa Anterior Minimal Invasive Surgery: la via chirurgica per accedere all’articolazione dell’anca avviene con una incisione di dimensioni minime e viene praticata più anteriormente rispetto all’incisione chirurgica praticata per eseguire un intervento di protesi d’anca con tecniche classiche.
Ma cosa significa in parole povere?
Possiamo distinguere 3 tipi di accesso chirurgico per permettere l'esecuzione dell'intervento di protesi articolare dell'anca:
accesso postero-laterale: con distacco degli extra-rotatori dell’anca
accesso laterale: con distacco del piccolo e del medio gluteo…
L'artrosi d'anca primaria o secondaria può purtroppo affliggere anche pazienti molto giovani.
C'è chi mostra con orgoglio le proprie cicatrici, ma c'è anche chi prova ansia e disagio nel dover rivelare le proprie imperfezioni: in questi casi l'attenzione per l'ambito estetico è importantissimo perchè il paziente accetti di buon grado la sostituzione dell'articolazione.
La tecnica di protesizzazione dell'anca con accesso chirurgico anteriore mininvasivo (AMIS) può essere eseguita anche con una particolare incisione detta "Bikini": il taglio chirurgico viene praticato con…
Una domanda che molto spesso mi viene rivolta in ambulatorio è questa: “ Ma se io ho l’osteoporosi, come posso fare una protesi d’anca?”. Artrosi e osteoporosi sono patologie che spesso “vanno a braccetto” e questo ha portato ad un numero crescente di pazienti affetti da osteoporosi che necessitano di una sostituzione protesica per coxartrosi.
Purtroppo l’osteoporosi può nascondere potenziali insidie nell’esecuzione di una protesi d’anca. La tipica sostituzione articolare è costituita da 4 elementi: cotile, inserto, testina e stelo.…
L'articolazione dell'anca è continuamente sottoposta al peso corporeo e alla forza di gravità, in particolare durante il cammino e il mantenimento della postura eretta: durante l'appoggio del piede ci sono delle importanti forze di carico sulla testa del femore che, per bilanciare correttamente l'appoggio sui due arti, deve necessariamente sopportare una forza paragonabile a circa due volte e mezzo il peso del corpo.
Questo è il motivo per cui la patologia artrosica colpisce così frequentemente l'articolazione dell'anca, e purtroppo in…
Quando una protesi d'anca risulta usurata e mobilizzata determina una sintomatologia tipica:
dolore inguinale o gluteo quando la mobilizzazione è a carico della componente acetabolare dolore alla coscia quando la mobilizzazione è a carico della componente femorale
In questi casi l'unica soluzione al problema è l'intervento chirurgico di revisione: una procedura chirurgica complessa che implica un'attenta pianificazione e un'approfondita conoscenza delle varie tipologie di impianto protesico da sostituire.
Il chirurgo si trova a dover intervenire con ogni probabilità su una…
Se la patologia artrosica implica un trattamento chirurgico di protesi articolare di ginocchio, con i progressi dell'innovazione robotica, del design protesico (sempre più affine alla fisiologica anatomia del paziente) e della durata dei materiali, oggi diventa sempre più facile tornare alle proprie passioni anche dopo aver subìto un'intervento così importante.
In passato, ai pazienti si diceva di tornare a casa e riposare: potevano camminare o al massimo nuotare con estrema attenzione. C'era la preoccupazione che la protesi potesse danneggiarsi…