la Tecnica della “Bikini Incision” per la protesi d’anca con accesso anteriore mininvasivo: la cicatrice c’è, ma non si vede

L’artrosi d’anca primaria o secondaria può purtroppo affliggere anche pazienti molto giovani.

C’è chi mostra con orgoglio le proprie cicatrici, ma c’è anche chi prova ansia e disagio nel dover rivelare le proprie imperfezioni: in questi casi l’attenzione per l’ambito estetico è importantissimo perchè il paziente accetti di buon grado la sostituzione dell’articolazione.

La tecnica di protesizzazione dell’anca con accesso chirurgico anteriore mininvasivo (AMIS) può essere eseguita anche con una particolare incisione detta “Bikini”: il taglio chirurgico viene praticato con inclinazione obliqua, esattamente in corrispondenza della piega inguinale. In questo modo la cicatrice viene ad essere completamente celata sotto il bordo dello slip…et voilà: la cicatrice c’è, ma non si vede. Il risultato estetico che se ne ottiene è decisamente soddisfacente.

L’accesso chirurgico per posizionare la protesi risulta in questo caso di più difficile approccio per il chirurgo, ma è una via assolutamente percorribile se il paziente lo richiede.

Anche questo metodo garantisce gli stessi vantaggi della tecnica AMIS:

  • le strutture tendinee vengono preservate e lasciate integre durante l’intervento
  • il recupero del cammino fisiologico è rapido
  • il dolore nell’immediato periodo post-operatorio è accettabile
  • le perdite ematiche sono ridotte al minimo
  • nessun rischio di lussazione dell’impianto
  • il ricovero in ospedale è breve, nell’ordine dei 4 o 5 giorni
  • il percorso riabilitativo non è traumatico e può essere attuato presso il proprio domicilio