Tecnica AMIS: ma cosa significa accesso anteriore mininvasivo?

L’acronimo A.M.I.S. significa Anterior Minimal Invasive Surgery: la via chirurgica per accedere all’articolazione dell’anca avviene con una incisione di dimensioni minime e viene praticata più anteriormente rispetto all’incisione chirurgica praticata per eseguire un intervento di protesi d’anca con tecniche classiche.


Ma cosa significa in parole povere?


Possiamo distinguere 3 tipi di accesso chirurgico per permettere l’esecuzione dell’intervento di protesi articolare dell’anca:

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  • accesso anteriore: sfrutta il passaggio tra il tensore della fascia lata e il sartorio, si sposta il retto femorale, e la protesi viene posizionata senza incidere alcun tendine, quindi senza importanti perdite ematiche e senza dolore invalidante nel periodo post-chirurgico, perché l’intervento, così eseguito, risulta decisamente meno traumatico.

La tecnica AMIS attualmente é “la star” delle tecniche chirurgiche in ambito protesico per quanto riguarda l’articolazione dell’anca.
Con le tecniche classiche il rischio di lussazione della protesi é piuttosto elevato, e il paziente deve avere mille accorgimenti per evitare questa complicanza: deve dormire con un cuscino tra le ginocchia se si posiziona sul fianco per evitare l’adduzione, deve utilizzare l’alza-water o posizionare un cuscino sulle sedie più basse per evitare di flettere l’anca oltre i 90 gradi, deve evitare “come la peste” le torsioni del bacino… chi é stato trattato con una protesi d’anca classica, di sicuro ha nelle orecchie tutte queste raccomandazioni ripetute all’infinito dai fisioterapisti fino al giorno della dimissione.
Con la tecnica AMIS non c’è rischio di lussazione perché i tendini vengono lasciati integri e assicurano un naturale involucro protettivo con i corretti parametri articolari: il paziente non deve preoccuparsi di avere alcuna ansia per la gestione della protesi.
Inoltre il tempo che il paziente necessita per riprendersi dopo l’intervento e per tornare alle proprie attività quotidiane é decisamente ridotto, perché le strutture tendinee non richiedono i lunghi tempi tempi di cicatrizzazione necessari con le altre tecniche.

C’è un altro particolare molto interessante:
la cicatrice che lascia un intervento di protesi d’anca eseguito con tecnica AMIS misura solo 7 centimetri e per questo viene chiamata MININVASIVA. La cicatrice che necessariamente rimane dopo un intervento di protesi d’anca eseguito con le tecniche classiche, misura invece circa 15 centimetri.

Per qualcuno la lunghezza della cicatrice può non essere un problema, ma qui non discutiamo solo di estetica.
Noi possiamo vedere l’impatto visivo che la cicatrice ha sulla cute, ma essa ha effetti importantissimi anche sui vasi sanguigni, sul tessuto connettivo, sulle fasce e sui muscoli.

Una cicatrice può determinare diverse problematiche:

  • contratture
  • limitazione funzionale
  • dolore
  • disturbi della microcircolazione