Quando una persona affetta da artrosi arriva a necessitare di un intervento di protesi d’anca o di ginocchio, in genere significa che la situazione si è aggravata: ha dolore costante, l’articolaritá é limitata, i muscoli si stanno velocemente indebolendo ed é molto in difficoltà nell’attività sportiva, a volte anche per quanto riguarda alcune semplici attività di vita quotidiana. Alcuni pazienti arrivano all’intervento che faticano anche a scendere le scale. Sicuramente questi pazienti, dopo l’intervento, avranno un significativo miglioramento dei sintomi…
Un ginocchio artrosico con una deformazione in varo presenta un quadro tipico di usura del piatto mediale e del condilo mediale.
Le strutture capsulo-legamentose risultano contratte e accorciate nel comparto mediale, con una possibile elongazione/stiramento di quelle postero-laterali.
In questi casi é importante eseguire una corretta valutazione radiografica e clinica del ginocchio:
🔴 valutazione radiografica sul piano frontale:
radiografia di entrambi gli arti (teleradiografia con visione completa degli arti inferiori e del bacino): si potranno così valutare eventuali deformazioni extrarticolari tipicamente…
Circa il 10% del totale dei pazienti che si sottopongono ad un intervento di protesi di ginocchio presenta una deformazione in valgo, cioè le famose ginocchia ad “X”: questo tipo di deviazione rappresenta una sfida importante per noi chirurghi ortopedici, poiché é necessario avere una grande esperienza per gestire la correzione ossea e il bilanciamento legamentoso.
Nella maggior parte dei casi, l’artrosi in un ginocchio valgo è determinata da un quadro degenerativo primario, associato ad un valgismo giovanile e ad…
Quale miglior modo per dare un tocco di femminilità ed eleganza al portamento di una bella scarpa con tacco alto?
É un accessorio che si è prepotentemente imposto tra gli imperativi della moda già dal XVI secolo, soprattutto a Venezia, dove le donne dell’aristocrazia erano solite sfoggiare tacchi tanto più alti quanto più alto era il loro livello sociale: la suola poteva raggiungere anche i 54 centimetri…e in questi casi ovviamente la nobildonna doveva essere necessariamente sostenuta da una cameriera…
Non c’è nulla da fare: se hai la passione per lo sci e la montagna, alla neve non puoi resistere! Capisco molto bene i miei pazienti operati di protesi d’anca o di ginocchio che, nonostante il timore, hanno comunque voglia di tornare ad allacciarsi gli scarponi.
Sicuramente una frattura periprotesica dovuta ad una caduta accidentale sarebbe deleteria: questo é il motivo per cui sconsiglio vivamente ai pazienti operati di protesi articolare, di iniziare a sciare per la prima volta dopo…
Il miglior trattamento per la rigidità post-chirurgica dopo un intervento di protesi di ginocchio è PREVENIRLA! Si definisce ginocchio rigido post-chirurgico un ginocchio con flessione limitata a 75° ed estensione deficitaria di più di 10°.
Per prevenirla è fondamentale adottare strategie preoperatorie ben definite:
attenta esposizione chirurgica protesi ben bilanciata limitato traumatismo dell’apparato estensore appropriata selezione dell’impianto controllo del dolore adeguata riabilitazione
FATTORI PREDISPONENTI LA RIGIDITA' DEL GINOCCHIO DOPO UN INTERVENTO DI PROTESI:
Fattori predisponenti pre-operatori:
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Nonostante un buon risultato per la stragrande maggioranza dei pazienti sottoposti ad intervento di protesi di ginocchio, alcune di queste persone continuano ad accusare dolori nel periodo postoperatorio: gli studi effettuati segnalano a tal proposito una percentuale del 10/15 %. Se pensate che in Italia vengono eseguite circa 100.000 interventi di protesi di ginocchio all’anno, significa che circa 10.000 pazienti continuano ad avere dolore anche dopo l‘intervento. La chirurgia ortopedica ha lo scopo di eliminare il dolore osteoarticoare, ma è…
Se la patologia artrosica implica un trattamento chirurgico di protesi articolare di ginocchio, con i progressi dell'innovazione robotica, del design protesico (sempre più affine alla fisiologica anatomia del paziente) e della durata dei materiali, oggi diventa sempre più facile tornare alle proprie passioni anche dopo aver subìto un'intervento così importante.
In passato, ai pazienti si diceva di tornare a casa e riposare: potevano camminare o al massimo nuotare con estrema attenzione. C'era la preoccupazione che la protesi potesse danneggiarsi…
Questo tipo di intervento di sostituzione protesica abbraccia un principio cardine dell'ortopedia: la strada più corretta da seguire è sempre quella di sostituire solo le componenti articolari danneggiate, preservando quelle rimaste integre, perchè anche se la protesi risulta essere massimamente performante, non avrà mai la stessa funzionalità di un'articolazione fisiologica.
L'intervento consiste nell'eseguire una copertura del condilo patologico e dell'emipiatto tibiale corrispondente, risparmiando le strutture ligamentose e le altre componenti ossee: così facendo l'intervento risulta sicuramente meno invasivo rispetto…