Cosa fare se la protesi di ginocchio é dolorosa?

Nonostante un buon risultato per la stragrande maggioranza dei pazienti sottoposti ad intervento di protesi di ginocchio, alcune di queste persone continuano ad accusare dolori nel periodo postoperatorio: gli studi effettuati segnalano a tal proposito una percentuale del 10/15 %.
Se pensate che in Italia vengono eseguite circa 100.000 interventi di protesi di ginocchio all’anno, significa che circa 10.000 pazienti continuano ad avere dolore anche dopo l‘intervento.
La chirurgia ortopedica ha lo scopo di eliminare il dolore osteoarticoare, ma è anche la chirurgia con il più alto rischio di sfociare in un dolore cronico rispetto ad altre chirurgie: questo è particolarmente vero quando si parla di intervento di protesi articolare di ginocchio.
Un dato questo purtroppo molto eclatante.
Il sollievo dal dolore è la prima e più importante aspettativa del paziente dopo l’intervento di protesi di ginocchio: posso solo immaginare come il paziente possa sentirsi frustrato e insoddisfatto quando le speranze rimangano completamente disattese.
Le conseguenze possono essere gravi: limitazione delle funzionalità, abuso di farmaci, depressione, riduzione delle attività quotidiane e della libertà personale, perdita di intere giornate lavorative.

Ricercare le cause per poter intervenire:

  • È fondamentale capire il dolore riportato dal paziente, le caratteristiche, la localizzazione, l’entità, la durata nel tempo, l’associazione con le attività effettuate le caratteristiche locali o cliniche sistemiche.
  • È necessario discriminare tra un dolore nocicettivo o un dolore neuropatico:

a) il dolore nocicettivo deriva da un danno o da un’infiammazione del tessuto

b) il dolore neuropatico deriva da una patologia del sistema nervoso somato-sensoriale

  • È importante conoscere PRIMA dell’intervento i fattori di rischio che possono favorire un dolore cronico nel periodo post-chirurgico. Conosciamo fattori di rischio modificabili che debbono essere ben conosciuti dal chirurgo che deve proporre al paziente meccanismi per ridurli o eliminarli e fattori non modificabili. Nel caso di presenza di fattori non modificabili il chirurgo deve avere una particolare attenzione verso questi pazienti e pianificare percorsi chirurgici/terapeutici e riabilitativi di cure specifici.

Fattori di rischio pre-intervento, chirurgici e post-chirurgici:

  • fattori di rischio PRE-INTERVENTO: pazienti ansiosi, pazienti con una fortissima percezione di dolore prima dell’intervento, pazienti con particolari patologie associate (es. diabete, alterazioni del sistema immunitario, patologie reumatiche ecc.)
  • dolore cronico riferito in altri distretti corporei: questo deve essere un campanello d’allarme in termini di predisposizione, perchè suggerisce la possibilità di un’alterata modulazione centrale del dolore, cioè una modificazione a livello del sistema nervoso sensitivo nell’elaborazione delle informazioni relative al dolore raccolte dalle terminazioni nervose sensitive.
  • fattori di rischio CHIRURGICI, come la durata dell’intervento, il tipo di intervento, il tipo di impianto, non sembrano avere una evidente correlazione con il dolore post-operatorio cronico.

Condizioni specifiche associate al dolore post-operatorio:

  • Particolari alterazioni della risposta infiammatoria, con meccanismi ancora in parte da comprendere, come nel caso della sindrome algodistrofica
  • Dolore da infiammazione allergica a metalli o cemento
  • Infezioni
  • Lesioni nervose localizzate
  • Allentamento protesico
  • Mal rotazione dell’impianto
  • Instabilità dell’impianto
  • Rigidità post-chirurgica data da alcuni errori tecnici o da problematiche di compliance o riabilitazione .

Soluzioni:

Ogni volta che mi trovo di fronte ad una protesi dolorosa, cerco in tutti i modi possibili di identificarne la causa: è sempre una grande sfida per qualsiasi chirurgo, ma solo così si può programmare un intervento con adeguate probabilità di successo.

C’è un totale consenso in letteratura sul fatto che la chirurgia di revisione per la protesi dolorosa di ginocchio dovrebbe essere eseguita solo quando la causa è identificata e correlata all’impianto.
In effetti la chirurgia di revisione di una protesi per un dolore inspiegabile ha costantemente dimostrato di portare a risultati scadenti e insoddisfacenti sia per il chirurgo che per il paziente, meglio quindi intervenire su altri fronti in maniera conservativa.

Le nuove procedure chirurgiche, mediante l’utilizzo del robot, potrebbero favorire migliori risultati: quando eseguo un intervento di protesi di ginocchio ricerco l’impianto più personalizzato e affine alle caratteristiche del paziente, nonchè la minor invasività nella procedura chirurgica.

La miglior cura per le problematiche relative ad una protesi dolorosa è “ridurre l’incidenza di protesi dolorose”.